Ci vuole una grande concentrazione a tenere a mente tutti i pezzi del puzzle ma che designer saremmo se non sapessimo farlo? Questo progetto nasce come idea a fine 2018, trova la burocrazia pronta a febbraio 2019, inizia a Maggio e finisce con la consegna delle chiavi a Giugno 2020 (con due mesi di fermo causa covid). Una ristrutturazione completa, in cui la mia metà lavorativa, quella che si occupa della polvere (come piace dire a lui, Nicola) si occupa di impianti elettrici, scarichi, domotica e tutto ciò che poi io nascondo facendo sembrare tutto facile. In realtà la complessità di questo lavoro è stata quella di partire da una soluzione degli anni ’70 e portarla a pieno regime con tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia moderna, una sfida vinta, senza falsa modestia.
Da un punto di vista estetico la committenza aveva dei pezzi di famiglia a cui non voleva rinunciare, come la grande credenza in salotto ed un lampadario di murano antico, ovviamente è da qui che è nato tutto il progetto, è come se tutta la casa avesse girato attorno a questi grandi protagonisti. A proposito di protagonisti, ogni stanza ne ha un paio, mai di più attenzione, altrimenti perderebbero di intensità. Lo spirito che ha accompagnato questo progetto è stato quello della fiducia reciproca tra squadre lavoro, clienti e progettisti, molti ostacoli sono stati incontrati strada facendo (come in tutti i grandi cantieri), affrontati sempre con grande cura e soprattutto trovando soluzioni adeguate.
Ciò di cui andiamo più fieri è che nonostante i clienti si siano affidati completamente da un punto di vista estetico abbiamo voluto indagare a lungo nei loro gusti e nel loro modo di vivere la quotidianità per trasformare il progetto in “casa di famiglia” a tutti gli effetti. Adesso ci stiamo dedicando al giardino di 1500 mq con balze e frutteto, ma questa è un’altra storia.